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IO SO CHI È

IL MIO GIRO DEL MONDO (1999-2000)

Parte 1 
Italia-Sri Lanka- Singapore1- Malaysia

Ὄπου δ’ οὐδ’ ἀποδημῆσαι χρεία ἐστίν, ἀλλ’ ἐστὲ ἤδη καὶ πάρεστε τοῖς ἔργοις, ταῦτα δὲ θεάσασθαι καὶ κατανοῆσαι οὐκ ἐπιθυμήσετε; οὐκ αἰσθήσεσθε τοίνυν, οὔτε τίνες ἐστὲ οὔτ’ ἐπὶ τί γεγόνατε οὔτε τί τοῦτό ἐστιν, ἐφ’ οὗ τὴν θέαν παρείληφθε;

‘E laddove neppure c’è bisogno di mettersi in viaggio, ma dove Zeus è già e presenzia con le opere, ebbene queste non smanierete di osservare e di capire? Quindi non vi accorgerete né di chi siete, né del per cosa siete nati, né di cos’è quest’opera alla cui visione siete stati invitati?’

Epictetus

31/10/1999 Domenica
-Volo da Torino a Roma. Da Roma la ‘Emirates’ vi porta a Dubai, e poi da Dubai a Colombo, con dei magnifici e moderni Airbus. Anche i pasti a bordo sono squisiti. Il mio aereo, partito da Roma Fiumicino, ha fatto prima una breve sosta a Nizza. Volando da Nizza a Dubai ho sorvolato Itaca. L’aria era limpidissima ed ho potuto riconoscerla benissimo tutta.
-Il Duty free all’aeroporto di Dubai ha prezzi nient’affatto convenienti.
-Il bus dall’aeroporto di Colombo a Colombo Fort costa 20 rupie. 1 dollaro USA vale circa 71 rupie.
-Alloggio all’Hotel Oasis (135 Maliban Street, Colombo 11) per 600 rupie al giorno. 
-Una Cocacola qui costa 15 rupie. Un’arancia 20 rupie. Un mango 10. Una piccola banana 5.
-Colombo è una città di nessun interesse. Fort sembra una Port Blair un poco più grande.
-Fa caldo ed è umido. Il cielo è pieno di nuvole basse e scure ma non piove.
-Ceno al ristorante Seafish di Colombo. Il posto è non male. Il fried rice à la Seafish costa 125 rupie ed una birra grande Lion 100 rupie.

1/11/1999 Lunedì
-Ho ricevuto con piacere un messaggio di benvenuto in Sri Lanka da parte di S. ed ho spedito le mie e-mail. Alle 15,35 da Colombo prendo il treno per Kandy, dopo arriverò dopo due ore e mezza di viaggio. Spendo per il treno 72 rupie.

2/11/1999 Martedì
-Soggiorno a Kandy nell’Hotel Casamara (1320 R.) e ceno nel ristorante dell’Hotel.
-Nel pomeriggio visito Dambulla, dove incontro Seneca.
-Non sono riuscito a trovare una postazione Internet funzionante e così non ho potuto scrivere a nessuno.
-Tornato a Kandy, davanti al grande tempio del Dente di Buddha qualcuno mi ha chiesto: “Are you lucky?” Ho risposto di sì. Ceno al ristorante dell’Hotel Old Empire di Kandy.

3/11/1999 Mercoledì
-Visita a Sigirya. Sigirya è davvero una scoperta sorprendente. 

4/11/1999 Giovedì
-Mi muovo verso la costa sud dello Sri Lanka. Spettacolare, tra le piantagioni di the, il viaggio in bus fino a Nuwara Elia, alta quasi 2000 metri sul livello del mare. Faticoso da Nuwara Elia a Badulla e Wellawaya. A Nuwara Elia, in strada, una poveretta mi è stramazzata davanti svenuta. Divertente è stato trovare un bus che poi da Wellawaya mi portasse ad Hambantota. 
-Verso le 9 di sera riesco finalmente ad arrivare ad Hambantota e trovo alloggio alla Joy Guest House grazie all’aiuto a sorpresa -come mi era accaduto anni addietro a Tarso, in Turchia- di un ragazzo del luogo. Ceno anche in Hotel (450 R. + 150 R. per la cena)

5/11/1999 Venerdì
-Viaggio da Hambantota a Tangalla e alloggio al Villa Ocean Waves per 400 R. Ceno al Green Garden con del pesce alla griglia!!! per 240 R.
-L’oceano Indiano ha qui un magnifico color smeraldo.
-A Tangalla, sotto una pagoda nel giardino della Villa Ocean Waves e dopo una giornata di lungo e felicissimo cammino, bevendo una birra e gustando i colori del tramonto può capitare di esclamare “Questa è vita!”
-As you know, quando mi muovo può sembrare che io lo faccia senza una ragione. Questa è soltanto apparenza, non lasciarti ingannare. Ad Itaca, per esempio, io ero stato invitato da Atena, da Ulisse, da Penelope e, dopo vent’anni, non avevo più potuto rifiutare.
-I buoni discorsi danno energia, fanno morale. Un uomo è pieno di energia.

6/11/1999 Sabato
-Cammino fino a Palm Paradise Cabanas, dove trovo un paio di magnifiche spiagge.
-Nel pomeriggio cammino fino a Nakulgamuwa dove incontro casualmente John, un americano in ritiro spirituale in Sri Lanka, con il quale ho buoni discorsi su Buddha e Diogene. -Torno a Tangalla sempre a piedi, camminando con felicità infinita. Mi fermo a mangiare un avocado in una bettola. 
-Incrocio un funerale.
-Ceno all’Ocean Waves con pesce alla griglia e salsa per 490 R. 
-A chi mi chiede chi sono, rispondo di essere Buddha ritornato a visitarli.

7/11/1999 Domenica
-Prendo il bus per Matara e di qui per Mirissa. 
-Cammino fino a Weligama, poi prendo un altro bus per Galle. Faccio il giro delle mura di Galle.
-Ceno di nuovo al Green Garden con due fette di seerfish alla griglia per 240 R.

8/11/1999 Lunedì
-Giornata dedicata ai bagni a Palm Paradise Cabanas. 
-Ma nel pomeriggio, verso le 16, comincia a piovere. Ceno alla Chinese Lantern con riso e prawns per 310 R.

9/11/1999 Martedì
-Parto per Hikkaduwa, ma poi decido di proseguire fino ad Aluthgama.
-Alloggio al German Lanka Hotel per 800 R. e vi ceno spendendo 250 R. per del pesce, e 240 R. per due birre.

10/11/1999 Mercoledì
-Vedo Ambalangoda ed Hikkaduwa, dove faccio il bagno. 
-Lungo la spiaggia di Hikkaduwa raccolgo un sarong blu con elefantini di colore bianco caduto inavvertitamente dalla cesta di una venditrice ambulante che mi cammina davanti, e sento di non doverlo restituire; so che questo sarong è per qualcun altro. 
-Torno in treno ad Aluthgama. 
-Ceno da Anushka River con grilled fish per 549 R. con buoni discorsi sul Buddhismo ad un ragazzo di buone promesse.

11/11/1999 Giovedì
-Vado in treno a Colombo per cambiare la data del volo a Singapore e ci riesco. Partirò il 14/11 invece del 21/11.
-Ceno al German Lanka con shrimps per 200 R. + 120 R. per una birra.

12/11/1999 Venerdì
-Circa 7 chilometri di stupenda passeggiata a piedi nudi lungo la battigia dell’Oceano, fino a Induruwa. Ritorno poi lungo la strada e faccio il bagno davanti al Ceysand Hotel. Qui consumo 1 beer + 1 cola + 1 water.
-Ceno alla Gondola per 400 R.

13/11/1999 Sabato
-Vado in bus ad Ambalangoda, dove scrivo e-mail. 
-Faccio il bagno al Ceysand e ceno alla Gondola per 370 R.

14/11/1999 Domenica
-Parto da Colombo per Singapore, dove arrivo alle ore 17 (+2 ore rispetto a Colombo). 
-1 Dollaro USA vale circa 1,7 Dollari di Singapore
-Trovo sistemazione al Lloyd’s Inn per 65$ e ceno ad un McDonald per 6,1$

15/11/1999 Lunedì
-A Singapore, muovendomi a piedi e in metropolitana, vedo Little India, Chinatown, Arab Street. 
-Trovo l’Ocean Building (dove c’è l’ufficio della Air New Zealand) e la Bus Station per Johor Bahru. 
-Ceno al Ristorante indiano Selmur per 7,7$

16/11/1999 Martedì
-Giornata di riposo a Singapore. Nel pomeriggio cade una pioggia torrenziale. 
-Ceno da Selmur, con un ottimo fried rice, per 8,7$

17/11/1999 Mercoledì
-Parto in bus per Kuala Lumpur, dove arrivo verso le 15,30. 
-Mentre il bus percorre l’autostrada a velocità sostenuta, scoppia una gomma. Fortunatamente il mezzo non perde aderenza alla strada, riesce a fermarsi ed il meccanico di bordo la sostituisce. 
-1 Dollaro USA vale circa 3,8 Malaysian Ringgitt.Trovo alloggio all’Hotel Kadari per 80 MR. Ceno ad un McDonald con 7 MR.

18/11/1999 Giovedì
-Visito il centro della città e vedo le Petronas Towers. Ceno da Nando’s per 12 MR.

19/11/1999 Venerdì
-Raggiungo l’isoletta di Pulau Pangkor. Alloggio da Chuan Fu per 25 MR.

20/11/1999 Sabato
-Uccelli dal forte volo, con grandi becchi e grandi creste, sono appollaiati sui rami di alcuni alberi. 
-Compro un cappellino variopinto. Ceno da Gaan Guan, come ieri sera, per 35 MR.

Parte 2 

Thailandia-Indonesia-Singapore2

21/11/1999 Domenica
-Da Pulau Pangkor mi sposto a Lumut con un ferry-boat. 
-Vado da Lumut a Ipoh e quindi a Butterworth con un bus. 
-Poi lascio la Malaysia per la Thailandia, viaggiando in treno da Butterworth a Hat Yaj. Di qui ancora fino a Krabi con un minibus, in compagnia di altra gente. Insomma, levatomi alle 5,30 a Pulau Pangkor, arrivo alle ore 23 a Krabi. 
-1 Dollaro USA vale circa 39 Bath Thailandesi. Alloggio al River Side Hotel per 450 B. e ceno alla sfuriata in una trattoria accanto per 120 B.

22/11/1999 Lunedì
-Vado ad Ao Nang con un bus e pranzo in un locale sulla spiaggia. Mangio una ottima Thai Thai salad per 380 B.

23/11/1999 Martedì
-Da Krabi prendo la nave per Pi-Pi island. L’isola mi piace molto. Faccio il bagno in un’acqua stupenda e sbocconcello un panino con grande gusto. 
-Ceno a Krabi, nel Ristorante sull’angolo dell’Hotel per 85 B.

24/11/1999 Mercoledì
-Trascorro una magnifica giornata gironzolando in motorino, affittato per 150 B.
-Salgo i 1272 scalini della Tiger Cave. 
-Ceno al Ristorante di ieri sera per 280 B.

25/11/1999 Giovedì
-Mi sposto a Phuket con un avventuroso viaggio in bus ed alloggio all’Imperial Hotel per 650 B. 
-Ceno da Mea Porn per 175 B.

26/11/1999 Venerdì
-Giro in motorino tutte le coste di Phuket e ceno da Mae Porn per 230 B.

27/11/1999 Sabato
-Sun&sea a Nai Han e pranzo in una trattoria sulla spiaggia per 240 B. 
-Ceno da Mae Porn per 230 B.

28/11/1999 Domenica
-Da Phuket prendo il bus per Bangkok alle ore 10,55. 
-Arrivo a Bangkok all’una di notte ed aspetto al terminal che si faccia giorno. Mi sposto poi verso il centro con un mezzo pubblico.

29/11/1999 Lunedì
-Alloggio al KaoSan Palace Hotel per 480 B. e ceno da Happy Hour per 200 B.

30/11/1999 Martedì
-Gironzolo per Ratanakosin.
-Nel pomeriggio incontro un monaco buddhista, con il quale ho un lungo e deprimente scambio di idee, tanto che quando lui, stringi stringi, alla fine mi chiede dei soldi, io lo mando a quel paese.
-Ceno da Pannee per 340 B.

1/12/1999 Mercoledì
-Gironzolo per Chinatown e torno a casa per via di fiume. 
-Ceno da BaiBua per 210 B.

2/12/1999 Giovedì
-Visito il Museo Nazionale di Bangkok e poi crocereggio lungo il fiume. 
-Ceno da Pannee per 240 B.

3/12/1999 Venerdì
-Visito il Grand Palace. 
-Ceno da Lucky Beer per 70 B.

4/12/1999 Sabato
-Visito il Wat Arun.
– Ceno da Pannee per 190 B.

5/12/1999 Domenica
-Parto da Bangkok per Bali con un Jumbo della Garuda Airlines e vi arrivo! 
-Trovo alloggio al Bruna Beach Hotel per 105.000 IR. 1 Dollaro USA vale circa 9151 Indonesian Rupiah.

6/12/1999 Lunedì
-Passeggio lungo le spiagge di Kuta, Legian e Jimbaran.
– Ceno al Bali Corner per 32.000 IR.

7/12/1999 Martedì
-Vedo Ubud e visito la casa del pittore Antonio Blanco. Nel suo studio, conosco la moglie del pittore. Al mercato coperto di Ubud compero e gusto mangustine, frutto che da tempo ho imparato ad apprezzare. 
-Ceno in Hotel per 25.000 IR.

8/12/1999 Mercoledì
-Vedo Sanur e vi faccio una lunga passeggiata spiaggesca. 
-Visito anche la casa del pittore Le Mayeur. 
-Ceno al Bali Corner per 18.000 IR.

9/12/1999 Giovedì
-Assisto alla Cremation Ceremony in un paesino nei pressi di Denpasaar. 
-Ceno al Bali Corner per 27.000 IR.

10/12/1999 Venerdì
-Parto per Bangsal e le isole Gili. 
-A Padangbai prendo un traghetto che dopo 4 ore e mezza di navigazione mi sbarca a Lempar (Lombok). 
-Con un bus arrivo a Mataram e poi, con una barca, a Gili Trawangan. 
-Alloggio in un basic bungalow per 10.000 IR. Ceno, con grilled fish, al Blue Marlin per 60.000 IR.

11/12/1999 Sabato
-In 2 ore di cammino passeggio tutta l’isola di Gili Trawangan, poi faccio sun&sea.
-Ceno da Sunrise per 9.000 IR.

12/12/1999 Domenica
-Con una barca faccio island hopping a Gili Air. 
-Ritorno a Gili Trawangan alle 15,30 sotto una pioggia battente per tutto il tratto di mare e senza un adeguato riparo. 
-Ceno con fish Satay per 32.000 IR.

13/12/1999 Lunedì
-Con una barca faccio island hopping a Gili Meno.
-La pioggia di ieri mi ha lasciato preda di influenza con febbre. 
-Tutta la mia cena, per 28500 IR, si riduce ad una semplice pizza.

14/12/1999 Martedì
-Giornata di riposo a letto e di recupero. Pranzo per 27.500 IR.

15/12/1999 Mercoledì
-Mi sento meglio e non ho più febbre. Lascio le Gili diretto verso Lombok, Bali, Giava, Sumatra e poi Singapore. Ripasso da Mataram, Lempar e Padangbai (4 ore di traghetto e 1 ora e mezza di attesa in rada). Con un bus arrivo a Denpasaar (Bali) e poi a Ubund, dove prendo un minibus che mi porta a Gilimanuk. Qui alloggio all’Hotel Semapurna per 25.000 IR. Siccome è tardissimo, ceno con tre banane per 1.000 IR.

16/12/1999 Giovedì
-La mattina prendo il traghetto che da Gilimanuk (Bali) mi porta a Ketapang (Giava). 
-Il viaggio è breve ma passando da Bali a Giava bisogna spostare indietro di un’ora le lancette dell’orologio. 
-A Ketapang compro un biglietto del bus per Jakarta. Spendo 98.000 IR, pasti compresi. -Viaggio tutto il giorno e tutta la notte.

17/12/1999 Venerdì
-Arrivo a Jakarta verso le 7 del mattino. Sono alla stazione dei bus di Polon Batang e pioviggina. Alla visto di quel che mi circonda, sono preso dallo sconforto e così decido di non proseguire per Sumatra. Prendo il primo autobus per l’aeroporto e lì compro un biglietto KLM (115 US$) per Singapore. Alloggio 7 ore in Aeroporto all’Hotel Quality Bandara (50 US$). Pranzo ad un McDonald per 35.000 IR e parto per Singapore alle 19,40.

18/12/1999 Sabato
-Arrivato a Singapore alloggio all’Hotel Lloyd’s Inn per 65 $. Ottengo il cambio di data sul volo per Auckland. Partirò oggi stesso alle 20,45.

19/12/1999 Domenica
-Arrivo ad Auckland alle 11 del mattino. Prendo il bus per la città. Non mi fermo qui ma prendo subito un altro bus per Pahia. Arrivo a Pahia alle 20,20.

-1 Dollaro USA vale circa 1,97 Dollari Neozelandesi. Trovo alloggio all’Austrian Motel per 65 NZ$. Ceno da Only Seafood per 24 NZ$.

20/12/1999 Lunedì
-Visito la cittadina di Russell e passeggio fino al Mangrove Bridge di Waitangi. 
-Ceno da Only Seafood per 48 NZ$.

21/12/1999 Martedì
-King’s Tour fino a Cape Reinga. Il tempo è disastroso.
-Ceno alla Scaletta con una pizza per 24 NZ$.

22/12/1999 Mercoledì
-King’s Tour della Bay of islands fino a Cape Brett. 
-Ceno allo Swiss Cafè per 26 NZ$.

23/12/1999 Giovedì
-Parto in bus per Auckland alle ore 15. Vi arrivo alle ore 19. 
-Alloggio al Kiwi International Hotel per 39 NZ$ e ceno da McDonald per 7 NZ$.

24/12/1999 Venerdì
-Mi sposto a Thames, dove arrivo alle ore 15. Alloggio al Sunkist Lodge per 35 NZ$. 
-Ceno al Ristorante Brian Boru per 43 NZ$.

25/12/1999 Sabato
-Sono a Thames. Tutto (negozi, bar, supermercati) è chiuso. 
-Ceno con due panini comprati ad una pompa di benzina.

26/12/1999 Domenica
-Mi sposto al Brian Boru Hotel per 45 NZ$. Vi ceno per 34 NZ$.

27/12/1999 Lunedì
-Tour del Coromandel. 
-Ceno in Hotel per 32 NZ$.

28/12/1999 Martedì
Visito il Museo del Mining & Minerals e quello della Old Thames. Ceno in Hotel per 33 NZ$.

29/12/1999 Mercoledì
-Parto per Auckland, dove arrivo verso le ore 12. Alloggio di nuovo al Kiwi International Hotel per 39 NZ$ e ceno al Moti Mahal per 12 NZ$. 
-In strada incontro casualmente Susanna Agnelli.

30/12/1999 Giovedì
-Parto per Nadi (Isole Fiji) con il volo delle 8,30 e vi arrivo alle 11,45. 
-Alloggio al New Town Beach Motel per 38 Fj$ al giorno. ceno a Nadi al Curry Restaurant per 16 Fj$.

31/12/1999 Venerdì
-Vedo la spiaggia di Natadola, vi faccio un sontuoso bagno e pranzo in un Ristorante sulla spiaggia. 
-Tornato in Hotel, ceno poi al Traveller’s Beach Resort per 25 Fj$ e qui festeggio il mio 1° Millennio

1/01/2000 Sabato (nelle Fiji)
-Vado a Lautoka. 
-Ceno di nuovo al Traveller’s Beach Resort per 12 Fj$ e poi mi trasferisco all’aeroporto per volare ad Apia (Samoa). 
-Sull’aereo, grazie all’attraversamento della linea internazionale del cambio di data, festeggio il mio 2° Millennio. Infatti risulto essere partito da Nadi alle ore 22,30 del giorno 1/01/2000 Sabato ed essere arrivato ad Apia (Isole Samoa) alle ore 00,20 dello stesso giorno 1/01/2000 Sabato.

1/01/2000 Sabato (nelle Samoa)
-Con il bus lascio l’aeroporto di Faleolo ed arrivo ad Apia. 
-Alloggio al Seaside Inn, oggi in camerata a 4 letti per 28 Tala, da domani in stanza singola per 55 T. 1 Dollaro USA vale circa 3,29 Samoan Tala. Ceno al Ristorante Sails per 36 T.

2/01/2000 Domenica
-Faccio una tranquilla e lunga passeggiata nella penisola di Mulinu’u e ceno da Sails per 45 T. in compagnia di Beate, una ragazza tedesca con la quale ho appena fatto amicizia e che non rivedrò mai più.

3/01/2000 Lunedì
-Vedo la Palolo Deep Reserve e ceno da Seafood per 18 T.

4/01/2000 Martedì
-Giornata dedicata allo Stevenson Memorial. Ne vedo la casa e la tomba. 
-Ceno da Lookout, con una greek salad, per 32 T.

5/01/2000 Mercoledì
-In bus mi spingo fino a Lalomanu, che mi piace moltissimo. 
-La giornata è magnifica, l’Oceano è caldo ed accogliente. Il bagno che faccio non può che essere stupendo. Affascinato da tanto splendore decido di digiunare fino a sera. 
-Torno ad Apia facendomi ospitare su un pulman di gitanti locali. Ceno da Seafood per 16,5 T.

6/01/2000 Giovedì
-Cerco di organizzare la visita alle American Samoa. 
-Nel pomeriggio torno alla Palolo Deep Reserve e vi faccio snorkel affittando una maschera. Davanti al Supermarket che si trova nei pressi del mio albergo, mentre sono tranquillamente seduto su una panchina, una persona che sta sbocconcellando un gelato e che è accompagnata da un greyhound, mi passa davanti, mi guarda, mi dice: “That’s the right thing to do” e poi scompare. Non so chi sia, è la prima volta che la vedo e rimango sorpreso. Questa è la persona cui darò il semplice nome di ‘Donna’ e che dipingerò poi come ‘Our Lady of the Icecream’. 
-Ceno alla Belle Ile per 38 T.

7/01/2000 Venerdì
-Una pioggia abbondante ed insistente ferma tutti per più di mezza giornata. 
-Ceno da Seafood per 16 T.

8/01/2000 Sabato
Alle ore 5,30, mentre sono ancora a letto, si avverte distintamente un terremoto, seppure di modesta entità. 
-Vedo Piula Cave e le Falefa Falls. Ceno da Sails per 42 T.

9/01/2000 Domenica
-Faccio una lunga passeggiata in parti di Apia che non conosco e poi riposo. 
-Ceno con una pizza per 18 T.

10/01/2000 Lunedì
-Vedo le Papaseea Sliding Rocks e visito il Museo di Apia. 
-Ceno al Ristorante cinese Hu Hain per 45 T.

11/01/2000 Martedì
-Con un bus mi spingo fino a Falealoga. Al ritorno mi fermo a Manono-uta, dove faccio un bagno. 
-Ceno da Seafood per 15 T.

12/01/2000 Mercoledì
-Vedo Paradise Beach poi Matareva Beach. 
-Torno ad Apia facendo autostop. 
-Assisto alla FiaFia dell’Aggie Grey Hotel. 
-Ceno da Seafood per 13 T.

13/01/2000 Giovedì
-Vedo Saanapu. 
-Ceno da McDonald per 15 T.

14/01/2000 Venerdì
-Giornata di recupero e di riposo in Apia Harbour. Ceno da Seafood per 12 T.

15/01/2000 Sabato
-Vado in bus a Lalomanu per organizzarvi il mio soggiorno e qui, altra sorpresa, scopro la presenza di qualcuno che mi ricorda vagamente, ma non ne sono sicuro, chi ho visto per un istante, giorni addietro, davanti ad un Supermarket di Apia. Torno ad Apia prima a piedi e poi in autostop. Ceno da Seafood per 13 T.

16/01/2000 Domenica
-In Apia, fotografo samoane con larghi, bianchi cappelli all’uscita di Chiesa. 
-Ceno da Sails per 61 T.

17/01/2000 Lunedì
-Lascio Apia e mi trasferisco a Lalomanu ai Litia-Sini Beach Fales per 30 T. al giorno, pasti compresi. 
-Cena in Fale ed agnizione di D. come ‘Our Lady of the Icecream’.

18/01/2000 Martedì
-Sono a Lalomanu. 
-Sotto la pioggia cammino con ‘Our Lady of the Icecream’ fino al Boomerang Creek, dove ceniamo. La cena mi è offerta da lei .

19/01/2000 Mercoledì
-Lalomanu. 
-Cena in fale.

20/01/2000 Giovedì
Lalomanu. Cena in fale. Giorno di pioggia.

21/01/2000 Venerdì
-Lalomanu. Giornata di pioggia. Cena in fale.

22/01/2000 Sabato
-Lalomanu. Giornata di pioggia. Cena in fale con lobster. 
-Assisto alla Fia-Fia al Women Committee.

23/01/2000 Domenica
-Lalomanu. Cena in fale. 
-Lo Sri Lanka sarong che ho portato con me fin da Hikkaduwa ha finalmente trovato la persona cui era destinato.

24/01/2000 Lunedì
-Lalomanu. 
-Cena in fale con Donna.

25/01/2000 Martedì
-Lalomanu. 
-Cena in fale con Donna.

26/01/2000 Mercoledì
-Lascio Lalomanu e sono ad Apia con Donna. Lunch con lei al Moana Café. 
-Lascio a Donna, che ritorna a Lalomanu, una scacchiera e gli scacchi da portare in regalo a Litia’s. 
-Ceno da solo da Sails per 19,50 T. Lascio Apia con la nave ‘Lady Naomi’ alle ore 23, diretto al porto di Pago Pago nelle American Samoa.

27/01/2000 Giovedì
-Arrivo a Pago Pago alle ore 7. Metabolizzo le tre mie vecchie T-shirt e ne acquisto altrettante a Pago. 
-Alle 15,45 volo da Pago all’aeroporto di Ofu. Giunto nell’isola di Ofu, mi sistemo al Vaoto Lodge per 30 US$ al giorno, pasti compresi.

28/01/2000 Venerdì
-Esploro a piedi Ofu Village. 
-Cena in lodge. Osservazione celeste di Giove e della Croce del Sud.

29/01/2000 Sabato
-Ofu coast & beach. 
-Cena in lodge.

30 /01/2000 Domenica
-Una lunga passeggiata. 
-Cena in lodge.

31/01/2000 Lunedì
-Visito la contigua isola di Olosega. 
-Cena in lodge, e sono io a cucinare per tutti una pasta con i broccoli.

1/02/2000 Martedì
-Computer chess. 
-Cena in lodge.

2/02/2000 Mercoledì
-Faccio una lunga passeggiata fino al grande masso che si trova circa a metà della spiaggia di Ofu. 
-Cena in lodge.

3/02/2000 Giovedì
-Osservazione, con un piccolo telescopio, dei satelliti di Giove: Io, Europa, Ganimede e Callisto. 
-Cena in lodge.

4/02/2000 Venerdì
-Relax. Cena in lodge.

5/02/2000 Sabato
-Osservazione di Giove e dei suoi satelliti. 
-Cena in lodge. C’è low tide.

6/02/2000 Domenica
-Osservazione di Giove e dei suoi satelliti. 
-Cena in lodge.

7/02/2000 Lunedì
-Lascio l’isola di Ofu con l’aereo delle ore 16,30 ed arrivo a Pago Pago, dove alloggio allo Scanlan Inn di Fagatogo per 30 US$ al giorno. 
-Ceno al Ristorante messicano Evalani per 12 US$.

8/02/2000 Martedì
-Camminando ed usando mezzi di trasporto pubblici, mi spingo fino a Leone e poi ad Amanave, dove la pioggia insistente mi sconsiglia di proseguire oltre. 
-Vado allora fino a Tula e poi ritorno in Hotel. 
-Ceno con piacere al Ristorante ‘Sadie Thompson’ per 28,95 US$.

9/02/2000 Mercoledì
Vado a Vatia e vi trovo un temporale. Ritorno allora a Tula e poi vado a cercare il NOAA Observatory, dove lavora Joel, che ho conosciuto ad Ofu. 

11/02/2000 Venerdì
-Giunto ad Apia, alloggio al Seaside Inn per 55 T. Ad Apia acquisto il biglietto per il volo di ritorno a Nadi. 
-Mi sposto quindi nell’isola di Savai con il ferry delle ore 16. Con un taxi (40 T.) raggiungo Manase ed i Tanu Beach Fales, dove alloggio per 50 T. pasti compresi. Cena in fale.

12/02/2000 Sabato
-Sono a Manase. 
-Cena in fale.

13/02/2000 Domenica
-Passeggiata a Safotu. Cena in fale.

14/02/2000 Lunedì
-Affitto un’auto al Savaian Hotel per 132 T. e faccio il giro dell’isola di Savai con uno splendido cielo blu. 
-Cena in fale.

15/02/2000 Martedì
-Lascio Savai con il ferry delle ore 10 ed alloggio ad Apia al Seaside Hotel per 55 T. 
-Ceno da Sails per 19,5 T.

16/02/2000 Mercoledì
-Lascio Apia e raggiungo con il bus Lalomanu, dove alloggio di nuovo, e nello stesso fale, al Litia Sini Beach Fales per 30 T. Non ci sono più tracce di ‘Our Lady of the Icecream’ e nessuno sa dirmi nulla di lei. Comincio a dubitare che non sia mai esistita.
-Cena in fale.

17/02/2000 Giovedì
-Lalomanu. Cena in fale.

18/02/2000 Venerdì
-Lalomanu. Cena in fale.

19/02/2000 Sabato
-Lalomanu. 
-Cena in fale.

20/02/2000 Domenica
-Lalomanu. A clean sunset. 
-Cena in fale.

21/02/2000 Lunedì
-Donna’s rescue ad Apia, dove la incontro. 
-Cena in fale. Samoa’s cocktail & birthname. Fa’a Samoa.

22/02/2000 Martedì
-Lalomanu. Cena in fale.

23/02/2000 Mercoledì
-Lalomanu.
-Cena in fale.

24/02/2000 Giovedì
-Lascio Lalomanu ed alloggio al Kitano Tusitala Hotel (room 403) di Apia con ‘Our Lady of the Icecream” per 240 T. al giorno, breakfast incluso. 
-Ceniamo da Sails per 79 T.

25/02/2000 Venerdì
-Passo la mattinata nelle sale della Apia Library leggendo le memorie di Schwarzkopf sulla guerra del Golfo del ’91. 
-Ceniamo da Rainforest per 35 T. Samoa è Samoa.

26/02/2000 Sabato
-Vedo Sinalei, dove Donna e Nora sono andate per una lezione della Scuola per Sub. 
-Ceniamo al Seaview del Kitano con ottimo buffet e vino offerto da Donna.

27/02/2000 Domenica
-Resto ad Apia e qui incontro vari miei ministri, tra i quali il più importante è certamente quello delle Finanze, e poi Socrate. 
-Ceno da Sails insieme a Nora e Donna per 55 T.

28/02/2000 Lunedì
-Con il bus delle ore 16 torno a Lalomanu insieme a Donna, che ha ottenuto il suo Dive Certificate. Litia’s accomodation. 
-Cena in fale. E’ il compleanno di Pou e le regaliamo un paio di orecchini.

29/02/2000 Martedì
-Sono a Lalomanu, nello stesso fale occupato da me in precedenza; ma sull’impiantito ci sono due materassi e due cuscini. 
-Cena in fale.

1/03/2000 Mercoledì
-Lalomanu. Visito, dietro invito, la Primary School di Lalomanu. 
-Ceno quindi con Joel e la sua fidanzata Jennifer al Ristorante Giapponese ‘Sushi’ di Fagatogo ed offro loro la cena per 49 US$.

10/02/2000 Giovedì
-Alle ore 16 lascio le American Samoa imbarcandomi a Pago Pago sulla nave ‘L. Naomi’ diretta ad Apia. 
-Cena in fale, a base di capretto, con Donna.

2/03/2000 Giovedì
-Lalomanu. 
-Cena, a base di noodles, con Donna, che riposa la notte con me nel mio fale.

3/03/2000 Venerdì
-Lalomanu. Sono fotografato mentre fotografo fotografi che fotografano.
-Cena a base di lobster. Samoa è Samoa. Nel mio fale c’è un geko e lo chiamo Pinocchio.

4/03/2000 Sabato
-Lalomanu. Assistiamo ad un a partita di rugby. 
-Compro un tonno e si cena cucinandolo alla griglia.

5/03/2000 Domenica
-Ultimo giorno di permanenza a Lalomanu.
-In acqua, nel Pacifico Oceano, Donna ripete con me la preghiera di Socrate che chiude il Fedro. Fa’a Samoa. Cena con Donna in fale.

6/03/2000 Lunedì
E’ giorno di pioggia ed è l’addio. 
-Alle ore 11,45 del mattino volo da Apia a Nadi, dove arrivo alle ore 13,30 del Martedì 7/03/2000.

7/03/2000 Martedì
-Sono a Nadi e compro una cassetta di musica samoana. 
-Alloggio al Nadi Hotel per 39 Fj$. Ceno indiano al Curry best per 20 Fj$.

8/03/2000 Mercoledì
-Passeggio per Nadi e mangio un panino da McDonald per 2,95 Fj$. 
-Nel pomeriggio piove. Ceno in albergo per 15 Fj$.

9/03/2000 Giovedì
-Day trip all’isola di Mana con l’agenzia South Sea Cruises per 85 Fj$. Parto alle ore 8 e torno alle ore 18. 
-A questo punto, pago 19,5 Fj$ per half-day Hotel accomodation e sono all’aeroporto di Nadi alle ore 21,30. Parto per Los Angeles con un volo della Air New Zealand alle ore 1 del Venerdì 10/03/2000 ed arrivo a Los Angeles alle ore 14 del Giovedì 9/03/2000.
-Con un taxi (73$) vado a Tujunga Canyon Boulevard 10718 e sono ospite in casa di Donna. Conosco suo figlio Lance, Jana e la madre di Jana. Accompagnato in una libreria da Jana, compero la guida degli USA di cui ho bisogno.

10/03/2000 Venerdì
-Recupero e riposo a Tujunga. Passeggio in un sole mite. 
-Regalo a Lance una bottiglia di Chianti. Ceno con Jana: una pizza. Telefona Donna da Samoa. Per lei lascio in regalo un’altra bottiglia di Chianti e 5 pacchettini di M&M.

11/03/2000 Sabato
-Sono a Los Angeles. Lance e Jana mi portano in auto a Venice e lì ci salutiamo. 
-A Venice trovo una accomodation al Cadillac Hotel per 78,5 $ al giorno. Faccio una lunga passeggiata lungo la spiaggia fino a S. Monica e poi prendo il bus 434 per Malibu. Qui ceno alla Taverna Greca ‘Tony’ di Malibu per 42,11 $.

12/03/2000 Domenica
-Imparo come raggiungere l’aeroporto di Los Angeles con il bus 2 + bus 3 e mi assicuro di partire dall’aeroporto giusto per volare a Miami, in Florida, il Martedì 14. 
-Con il bus 2 + bus 20 vado a Beverly Hills e vedo Rodeo Drive. Vi ceno con un buon hamburger per 10,5 $.

13/03/2000 Lunedì
-Vedo Hollywood e vi faccio una lunga passeggiata. 
-Ceno da Firehouse per 28 $.

14/03/2000 Martedì
-Alle ore 11 lascio l’Hotel Cadillac e vedo Downtown Los Angeles, soffermandomi soprattutto dalle parti della Union Station. 
-Raggiungo poi l’aeroporto e volo prima a Minneapolis e poi a Miami, Florida.

15/03/2000 Mercoledì
-All’aeroporto di Miami prendo un bus Greyhound che mi porta fino a Keywest. Alloggio al Blue Lagoon Motel per 160 $ al giorno e divido la stanza per due giorni con un salvadoreno. -Ceno da Pizza Hut per 12 $.

16/03/2000 Giovedì
-Gironzolo a lungo per Key West. 
-Visito la casa di Hemingway e poi cammino, cammino. Un hot-dog è tutta la mia cena.

17/03/2000 Venerdì
-In mancanza di altre sistemazioni, rimango al Blue Lgoon Hotel per altri due giorni a 177,29 $ al giorno. Per me sole e relax. Ceno da Thai per 25 $.

18/03/2000 Sabato
-Sono sempre a Key West e mi soffermo a lungo in una piazza davanti al mare dove si esibiscono molti street-performers, e nella quale moltissima gente si ritrova per osservare il tramonto. Mi colpisce l’aspetto di una street-performer la quale fa psicoipnosi da strada! Non trovo però l’opportunità né il momento per dirle che… you look a bit like a goddess. As I am a father of the gods I feel it my duty to treat you for a drink or a dinner… Il mare, intanto, è pieno di pellicani. Al Waterfront Market mangio il peggior panino della mia vita. Ceno poi alla Seaport Taverne per 25 $.

19/03/2000 Domenica
-Lascio Key West alle ore 11,30 e con il Greyhound sono a Miami alle ore 16. Alloggio al Travelodge Hotel per 67 $ al giorno. Ceno in albergo con 11 $. Qui fa decisamente più freddo che a Key West.

20/03/2000 Lunedì
-Con il bus 5 ed il bus 3 giro tutta Miami Beach, tornando poi al punto di partenza ossia in Bayside Market Place. 
-Mangio un assai gradevole panino da Subway (23 NW) per 6,5 $ Ceno con un po’ di frutta.
-Le città statunitensi non sono nate attorno a delle chiese.
-Mi ami? Comunemente significa questo: rinunci ai retti giudizi (caso mai ne avessi) per abbracciare i non retti giudizi?
-All you need is not love but right judgements.
-Il saggio, diciamo: l’uomo, è colui che è capace di orgasmi senza per questi barattarli con falsi giudizi sull’orgasmo.
-Chi è l’uomo? Uomo è colui che sa di essere figlio della Materia Immortale e padre degli dei.

21/03/2000 Martedì
-Sono ancora a Miami e nel corso di una lunga passeggiata vedo Haulover beach & South baech. 
-Pranzo da Lombardi’s per 25 $

22/03/2000 Mercoledì
-Da Miami mi imbarco su un volo che mi porta a Chicago. Da Chicago mi imbarco su un volo che mi porta ad Amsterdam.

23/03/2000 Giovedì
-Arrivo ad Amsterdam verso le ore 7,30. Dallo stesso aeroporto riparto circa un’ora dopo con un volo della KLM per Torino, dove arrivo verso le ore 10,30.


 

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INVARIANCE OF THE ‘NATURE OF THINGS’ AND OF THE ‘SPEED OF LIGHT’: IS THERE A WAY TO HAPPINESS?

‘Οὐ μὲν οὖν τῇ ἀληθείᾳ, φάναι, ὦ φιλούμενε Ἀγάθων, δύνασαι ἀντιλέγειν, ἐπεὶ Σωκράτει γε οὐδὲν χαλεπόν’. 

“No, it is Truth, my dear Agathon, that you cannot contradict; Socrates you easily may”

Plato ‘Symposium’ 201D

Epictetus in the field of ‘proairetic things’ and Einstein in the field of ‘aproairetic things’ point to the existence of an ‘absolute’ to which everytingh else is ‘relative’.

Let’s have a look at the facts.

Sarabande by Haendel (soundtrack from Barry Lindon)

It is empirically evident that every human being really existent is such thanks to his natural possession of the ‘proairesis’. It is also empirically evident that the universe in which we live has a structure -that we can call the ‘nature of things’- defined at the highest possible level of generalization by only two sets of things. The first set is the set containing everything that is ‘aproairetic’ i.e. what is not in the exclusive power of the human ‘proairesis’. The second set is the set containing everything that is ‘proairetic’, namely that is in the exclusive power of human ‘proairesis’.

The ‘proairesis’ can be defined in a rigorous way as the human faculty able to take a ‘diairetic’ or a ‘counterdiairetic’ attitude. ‘Proairesis’ is by nature free, infinite, impossible to enslave and impossible to subordinate. It takes a ‘diairetic’ attitude when it operates the ‘diairesis’, that is the distinction between what is in its exclusive power, i.e. that is ‘proairetic’, and what is not in its exclusive power, i.e. that is ‘aproairetic’. Conversely, it takes a ‘counterdiairetic’ attitude when it does not operate the ‘diairesis’, and consequently aberrs by decreeing ‘proairetic’ what is ‘aproairetic’ or ‘aproairetic’ what is ‘proairetic’.

The ‘nature of things’ and the human ‘proairesis’ are in fact one and the same absolute, invariant, inviolable reality: an empirically valid reality for any human being belonging to any culture. This fact is quite astonishing, and appears to me to be the legitimate equivalent at the ‘proairetic’ level of the absolute, invariant, inviolable reality empirically valid for any observer represented in the physical world -that is in the set of ‘aproairetic’ things- by the speed of light.

Since it is empirically true that any man finds beautiful, happy and good to get what he wants, and judges ugly, unhappy and bad to run into what he averts, the ‘happiness’ and the ‘unhappiness’ of any man is strictly correlated with the ‘diairetic’ or ‘counterdiairetic’ attitude of his proairesis.

This means that the only happy man is the man whose proairesis respects its nature, who recognizes the ‘nature of things’ and accordingly treats what is ‘proairetic’, led by the judgment that the outcome of the operation is in his exclusive power and thus obtains what he wants; and interacts with what is ‘aproairetic’ led by the judgment that the outcome of the operation is not in his exclusive power, and therefore with the due reserve so as not run into self-failure and distress.

It is evident that, on the contrary, the man whose proairesis does not respect its nature and who tries to violate the nature of things will be unhappy, because he is treating what is ‘proairetic’ as if it were not in his exclusive power, and what is ‘aproairetic’ as if it were instead in his exclusive power.

Now, if we try to define the theoretically ‘pure’ types of all possible human behaviors based on the previous empirically true assumptions, it will be sufficient to examine all possible human behaviors with respect to what is ‘proairetic’ (for example, the project of walking) and simultaneously with respect to what is ‘aproairetic’ (for example, to take an actual walk). The examination of both aspects is paramount, as happiness is the result of a combination of two factors which must both be in accordance with the nature of things. Otherwise happiness will sooner or later become unhappiness, when even just one of the two factors is in a state contrary to the nature of things.

We find, then, with some surprise, that this research is not only feasible but also rather simple, since the ‘pure’ types of all human possible behaviors are in theory only four in number, as can be clearly seen in the following diagram. 

In it: 
the ” + ” sign is equivalent to the human behavior resulting from the judgment: ‘it is in my exclusive power’
the ” – ” sign is equivalent to the human behavior resulting from the judgment: ‘it is not in my exclusive power’

1. PROAIRETIC / APROAIRETIC                + / + > unhappiness (i.e. vice)

Giotto ‘Anger’

2. PROAIRETIC / APROAIRETIC                 – / + > unhappiness (i.e. vice)

Giotto ‘Envy’

3. PROAIRETIC / APROAIRETIC                 – / – > unhappiness (i.e. vice)

Giotto ‘Desperation’

4. PROAIRETIC / APROAIRETIC                + / –  > happiness (i.e. virtue)

Giotto ‘Justice’

The type 1. man is guided by the judgment that ‘everything is in my exclusive power’. Although his relationship with what is proairetic is correct, his relationship with what is aproairetic is incorrect. Inevitably, sooner or later, the nature of things will make him run into what he averts, with the inevitable misery that will follow. We could point to this type of man, and to many other similar types, as representing the model of the ‘tyrannical man’.

The type 2. man is driven by the judgment that what is proairetic is not in his exclusive power, while what is aproairetic is in his exclusive power. This is the type exactly symmetrical and contrary to the fourth one, and depicts a man prey to continuous unhappiness, a man who systematically doesn’t get what he wants and runs into what he averts. I would point to this man, and to many other similar types, as the model of the ‘politician’ or the ‘fool’.

The type 3. man is the man who lives led by the judgment that ‘nothing is in my exclusive power’. Although his relationship with what is aproairetic is correct, his relationship with what is proairetic is incorrect. This is the type exactly symmetrical and contrary to the first one. The misery of this fellow is as deep as difficult to delineate. I would characterize him, as many other similar types of men, as the model of  ‘self-destructive depression’.

The type 4. man is driven by the judgment that what is proairetic is indeed in his exclusive power, while what is aproairetic is not in his exclusive power. This is the type exactly symmetrical and contrary to the second one. This man lives in happiness, because he has the correct attitude both towards what is proairetic and towards what is aproairetic. I would greet him as the model of the ‘wise man’.

Now, the natural asymmetry that we have discovered in this way is a consequence of the nature of things and of the natural characteristics of human proairesis. The asymmetry consists in the fact that, by definition, one type only of man, namely the ‘wise’ one, has an harmonious and happy life, while the three other types must be associated with a troubled and unhappy life.

This means that in the absence of additional limiting factors and statistically speaking, unhappiness wins the game against happiness by  3 to 1. 

The same result can be obtained by composing a 4×2 matrix in which we give:
the value ” 1 ” to human behavior resulting from the judgment: ‘it is in my exclusive power’ and
the value ” 0 ” to human behavior resulting from the judgment: ‘it is not in my exclusive power’.

The matrix would look like this:

PROAIRETIC    APROAIRETIC
 1                       1                           2   >  unhappiness (i.e. vice)
                                        
 0                      1                           1   >  unhappiness (i.e. vice)

 0                      0                          0  >  unhappiness (i.e. vice)

 1                       0                          1   >  happiness (i.e. virtue)


and the result is again 3 to 1.

This also means that, disregarding all other parameters and reasoning upon purely theoretical grounds, it is to be expected that 75% of human beings have troubled and unhappy lives, while only 25% of them are expected to have harmonious and happy lives. It seems therefore correct to conclude that, in the very long run, unhappiness wins the match against happiness by a score of 3 to 1, but also that the door to happiness is open, even if it is three times smaller than the door to unhappiness.

This conclusion does not exclude, however, that in the short term there might be, due to a variety of factors, large fluctuations and deviations from the mean, so that at certain stages of human history virtue could prevail over vice significantly, to 75% or even 95%. After all we know that a football game that is inevitably bound to end with the defeat of happiness 3 to 1 can always see its temporary victory for 1 to 0 until a few minutes before the end of the match.

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Dialogue I

The Proairesis

Ο μν ον τ ληθεί, φάναι,  φιλούμενε γάθων, δύνασαι ντιλέγειν, πε Σωκράτει γε οδν χαλεπόν.

“No, it is Truth, my dear Agathon, that you cannot contradict; Socrates you easily may”
(Plato ‘Symposium’ 201D)

The characters:

Raniero
Irene
Muriel

A few weeks ago Muriel was back from her vacation on a small island of the Cyclades, in Greece. She told me that she had met there two of her dearest friends: Raniero and Irene. Raniero and Irene are in the habit of meeting almost every day in a small amphitheater that Raniero built in the land surrounding their home. From there the view of the sea and of the neighboring islands is extraordinary, and this has become for them the ideal place for any discussion of ideas. Invited by Raniero to spend an afternoon with them, Muriel had then visited the small amphitheater. Their conversation had touched on various topics, and then fell on the art of living. Intrigued as I was by Muriel’s hints, I asked her to tell me as accurately as possible how the conversation had taken place. Muriel gladly accepted my invitation and, with an effort of memory, reported that Raniero, as if it were a movie script, had begun to depict three scenes to which he wanted to bring the attention of Irene. 
The first scene, Raniero said, might be called ‘The scene of the wind’ and is set on an Aegean island like this one in which we are now. A man, facing the sea, notices with concern that the wind blows hard, and having to leave with a small boat, asks: “Which wind is blowing?” A voiceover answers: “Boreas”. The news doesn’t make the man happy and he replies: “When will the Zephyr blow? When will it blow?” He then gets more and more worried, agitated, and thinks in anguish about his journey, wishing for it the best wind conditions. Unable to sit still, he goes to and fro on the beach and here he meets a man of indeterminate age and of very pleasing and even intriguing aspect, who asks him: “Why do you care so much about something over which you have no power at all? Whichever wind will blow you cannot choose; only Aeolus can do this, the master of the winds. This is the nature of the wind. If you rebel against this truth, you’ll get only irritation, anxiety and even despair, but you will not succed in changing the wind. You can decide to leave or not by boat, but you can decide nothing more. So remember that yours is only the faculty to control what is in your exclusive power, and accept to use the rest as it’s by the nature of things”. 
Irene, at this point, asked Raniero if this short story had any ​​reference to some philosophic text. Raniero nodded, touching his head with the index finger of his right hand and said that the text to which it referred was the ‘Discourses’ of Epictetus. In fact, while doing his work as a molecular biologist in many different countries of the world, Raniero had also engaged himself in the translation from the ancient Greek language of the works of this philosopher. He also added that it was his intention to accompany Irene in reading and understanding this important, indeed crucial text for his life. 
The second scene that Raniero proposed also had Epictetus as reference, and Irene, if she wanted, could easily find its origin in the first Chapter of Book I of the ‘Discourses’. This second scene could be called ‘The scene of the soldiers sentenced to death’. We are in the courtyard of large barracks, during one of the wars that humankind experienced in the last century. Whether it’s the First or Second World War, it doesn’t matter. The firing squad is ready. The poles to which two of the convicted soldiers will be tied are already in place, and the inmates go across the courtyard between two wings of deployed soldiers. It’s a kind of procession because the two people are followed by a priest who reads his litanies. It’s his duty to do so and he seems to do it more out of habit than of anything else, because you don’t notice any emotional involvement on his face. The first condemned soldier moans repeatedly with a desperate voice: “Why should I die? I don’t want to die! I don’t want to die! I’ll never see my mother again! I’ll never see her again! No! I don’t want to die!” Next to him, the second condemned soldier is completely silent. To express his thoughts, a voiceover full of calm says: “I must die. This is inevitable and I have no choice. Perhaps it is also necessary that I groan? Is it perhaps mandatory that I complain? Who can prevent me from laughing, from being in a good mood, from being peaceful? No one! So let me choose this attitude”.
Irene was very impressed with the story. Then Raniero proposed a third scene on which they could reason. 
This third scene could be called ‘The torture scene’, and has its origin in paragraph 23 of the first Chapter of Book I of the ‘Discourses’ of Epictetus. A man is questioned in order to force him to reveal some secrets that he is supposed to know. We are in a torture chamber, but it’s not important to know where this happens or who the torturers are. The dialogue takes place between the prisoner and his torturer. At the first question the man replies: “I have nothing to say”. And so begins the torture. “You have nothing to say? Then I’ll put you in chains”. But the man is not startled and says: “What do you say? Chaining me? You will chain my leg, not me”. “I’ll throw you in jail and then we will see if you continue to have nothing to say!” And the prisoner objects: “In prison? You will throw my body in jail, not me”. The torturer, who feels teased and is increasingly angry, shouts: “I’ll cut your head off!” To this threat the man replies: “Did I ever tell you that my neck cannot be cut off? You can behead me, but be aware that neither you nor Zeus can master my proairesis. I’ll reveal no secrets because this decision is in my exclusive power”. 
At this point Irene opened her eyes wide and asked: “Proairesis? What does this word mean?” Raniero looked at her tenderly and smilingly said: “We really need to pick up the First Book of the ‘Discourses’ of Epictetus and read a quote. Then I’ll try to give some examples so that the concept of proairesis, which is not of immediate comprehension, may be clear; and also be clear that we use our proairesis in everyday life. In fact our proairesis works not only in critical situations such as those I have shown in the three scenes, but even in very trivial ones.
The quote was: “Among the other arts and faculties you will find none that is able to know its own general principles and therefore none able to evaluate itself positively or negatively. To what extent is grammar able to know general principles? To the extent of checking what we write. Music? To the extent of checking what we sing or play. Does either of them know its own general principles? Not at all. But, if you need the appropriate words when writing to a fellow, these grammar will tell you; yet whether you must write or not to a fellow, grammar will not tell you. This is true also in the case of melodies, because music will not tell you whether you now must sing and play the lyre or neither sing nor play the lyre”.
-You then mean, asked Irene, that our proairesis is our ability to decide?- 
-It’s not exactly this, but a faculty not very far from the ability you are mentioning, answered Raniero browsing his book. You’ll see that everything will become clearer when we shall later talk about our mental representations. For the moment it’s enough to think of our proairesis as a logical faculty able to evaluate itself and having the understanding of its own use, something that no other art or faculty is able to do. Grammar can indeed assess the correctness of what is written, and music assess the harmony of what is played, but they don’t tell us when it’s time to write or when it’s time to sing and play. If it’s not music, what chooses when to sing and play?- 
-I don’t know, ventured to say Irene. Maybe I?- 
-Let’s call this thing that can choose: ‘proairesis’- 
-I don’t understand yet, confessed Irene. But I would like to know immediately if you are talking about something that all men have or only some of them have- 
-Yes, said Raniero. All human beings have a proairesis, but few of them realize that they have it and even less know how to use it- 
-Why does this happen?- 
-Look, continued Raniero. Your mind is full of images or, to say it better, of an awful variety of representations. You know very well how to play music. You correctly speak Italian and German and you know their grammars very well. But there is something that connects your skills and tells you when and how it’s appropriate to use them. That is our proairesis, and temporarely we will define it in a sufficiently accurate way as the faculty that allows us to use our representations-
-But, objected Irene, if we are all equipped with proairesis and we are all capable of using our representations, why are we so different, why do we do different and very often opposite things?- 
The reason is that there are various ways of using our proairesis, pointed out Raniero, and in particular that there is a correct and an incorrect use of it- 
-And how can I know which is the correct use?- 
-When you are born and up to a certain time of your teens you don’t know that you have this faculty. The proairesis is a faculty that you naturally acquire around the time of your sexual maturity, when you start to realize that there are things that depend solely on you and things that do not depend solely on you. To summarize, the things that depend solely on you are the following: 
1- the ability to ‘impel’, that is instinctively to push yourself towards something or someone; and the ability to ‘repel’, that is instinctively to get away from something or someone; 
2- the ability to ‘desire’, that is rationally to push yourself towards someone or something; and the ability to ‘avert’, that is rationally to get away from something or someone;
3- the ability to ‘assent’, that is to say yes to something or someone; and the ability to ‘disagree’, that is to say no to something or someone.
Is it enough for you to have power only over these things, which have the character of being exclusively yours, in your exclusive power?-
No, protested Irene, no! This is not enough for me! I don’t care, I don’t find any comfort in them. It is of no help to me to have these skills if I cannot have what I need right now. That is to say: a comfortable home, a decent job, a sufficient amount of money, the satisfaction that comes from what I do and especially from love! Do you understand what I mean? What I want to know is how I can achieve these things that can make me happy- 
-So, replied Raniero in a serious tone, you rate the things you’ve said much higher than your proairesis, that is the faculty itself that allows you to evaluate and say the things that you are saying?- 
-Yes, because you’re talking about an abstract concept, namely the power to evaluate, while I talk about concrete things. And you’d better pay attention to what I say because I don’t speak only for me, since we humans all think in this way!- 
-You really consider what makes you say what you’re saying now an abstraction? The proairesis is an abstraction? This is a very interesting statement indeed! As for the rest: yes, I know. You really are a large crowd. And you all think you are right only because you are so many? You can believe me or not, but I assure you that there exists something that is entirely independent of the opinion of the crowd, that does not change according to people’s wishes, that is valid for us all and whose name is ‘the nature of things’. 
This is the only nature we have to confront ourselves with and if you don’t acknowledge its existence I will not tell you any more words, because it would be a useless effort. You must get the point yourself, and get it gradually- 
-Maybe I need some more examples or some more explanations, said Irene. I don’t understand why you are now so severe and why I should know something with which I’m getting familiar only now. You should not be surprised of the fact that I don’t know something, but if you no longer want to talk to me we can stop here … I am curious, though. Tell me: who decides which is the nature of things when there are different opinions? For example, if you and I have a different perception of a certain reality, how can we decide which is the nature of that thing? – 
Come with me, Raniero invited her, and let’s carefully analyze the three scenes. In the first scene, what is the fellow complaining about? Is he perhaps complaining about the wind? His proairesis has chosen the departure, but the departure is countered by the northern wind. Ask yourself what happens if the proairesis of that fellow chooses not to leave the island anymore. Would he still have the same opinion of the strong wind? The cause of his behavior is therefore the wind, as he says, or rather his plan to sail in those circumstances? Don’t you think that in this way he is condemning himself to anxiety and perhaps to despair, and that neither will solve his problem?- 
-Who is the person who comes to meet him on the beach?- 
-That person could very well be the personification of his proairesis operating in the right way and suggesting to him the correct action to take- 
-It’s normal to be anxious and perhaps even to give in to despair when things that are planned cannot be realized. There is nothing wrong with that: it happens to everyone!- 
– I can concede, even though I doubt it very much, that anxiety and despair are not a bad thing, but I am certain that to know how to master both anxiety and despair is definitely a good thing- 
-Sure, admitted Irene, but if I always force myself to self-control I’ll become a very insensitive person, someone unable to feel anything anymore!- 
-If you say this you equate our precious ability to be happy with the impossibility of being happy, because you are declaring that we can be really alive and sensitive only provided that we experience anxiety and despair. Let me further explain my argument, in order to get rid of such a contradictory statement. A person’s life is like a journey that can end up in three different towns. Those who end up in the first town believe that all external objects, like work, money or honours, are by themselves the goods or evils of men. Those who end up in the second town believe that every aspect of our body, like physical integrity, health or prettiness, are by themselves the goods or evils of men. You can agree with me if I suggest to call all these things ‘aproairetic things’, as they are not in our exclusive power. On the contrary, those who end up their journey in the third town believe that the right judgments about external objects and about our body are the only goods of men and therefore the sources of their happiness, as well as the corresponding incorrect judgments are the evils of men and the sources of their unhappiness. You can agree with me that in this third town the goods and evils of men are definitely ‘proairetic things’- 
-And you, Raniero, in which town did you live till now?- 
-I lived all my life a bit in the first and a bit in the second town. Then one night I came home and went into my room, where I was seized by a splitting headache. And now here I am. But tell me, Irene, what do you see in the second scene?- 
-A great tragedy, said Irene; the tragedy of being sentenced to death- 
-Look closer, suggested Raniero, and you’ll see that besides the death sentence, which is a fact, two people are living the same situation in completely opposite ways. One soldier is condemning himself to desperate unhappiness. The other soldier, on the contrary, makes a totally different choice and gets rid of unhappiness. The circumstances in which the two inmates find themselves are exactly the same. What is that makes the difference between them?- 
-What makes the difference between them is the fact that, facing the same circumstances, the first one uses his proairesis in a certain way, while the second uses his proairesis in a completely different way- 
-Well said! smiled Raniero. The first one gives to those who kill him not only what is of the killers, that is his body, but also empowers them to make him happy or unhappy. Happy, if by any chance the execution should no longer be performed. Unhappy, because he is desperate, he complains and does not want to die. The second one, like the first one, gives to those who kill him what is of the killers, that is his body, but remains the only master of his proairesis. He firmly holds in his hands with marvelous dignity what the killers could never take off him without his consent: the high, noble and free attitude of his proairesis in such a situation- 
-Sorry, said Irene, but why do you say that my body belongs to those who kill me? Those who kill my body at the same time kill also my proairesis. My body and my proairesis are closely united, even if they are not the same thing- 
-You are right, said Raniero, but keep well in mind how little our body itself is free. You cannot deny that our body is a slave of fever, of cancer, of dysentery, of a tyrant, of fire and of iron; in short of everything stronger than it is. On the other hand, it’s also true that in order to kill the proairesis of a man you must not necessarily also kill his body. Proairesis can kill itself simply by giving up its freedom and entering into unhappiness- 
-You mean that in order to get rid of unhappiness we must accept anything that happens to us?- 
-When you play cards you cannot refuse the cards that chance gives you. Your skill lies in the ability to make the best possible use of the cards that you have. Right is therefore only the use of proairesis which allows you to be happy in circumstances of life that you have not chosen. But this we will discuss later. Tell me now: what do you see in the third scene?- 
-I see, said Irene, a brave man and one consistent with his own ideas. Of course, he could make a compromise and save his life, which is the most important thing …- 
-In your opinion, asked Raniero, which are the secrets that the torturer wants to know?- 
-Well … I think he wants to obtain crucial informations about some political agitators, or the names of the heads of some underground organization- 
-It may be so. However, the more I think about it the more I am convinced that what the torturer wants to know is not the name of some conspirators but the secret that allows this man to behave in the way he behaves and to remain calm. The torture puts the proairesis of the torturer in a position of serious weakness, as his happiness or unhappiness, so to speak, will depend on the responses of the victim. Happiness, if the tortured reveals what he knows. Misery and unhappiness should that not happen. Like a blind bull, the torturer is forced to increasingly brutal beatings and increasingly serious threats. In fact the secret of the victim is exactly the mastery he has of his proairesis. If the proairesis of the tortured surrendered to the corporal torments, having lost control of himself the man would condemn himself to death even if he remained physically alive- 
It was the sunset. The sun was diving into the Aegean and its light gilded everything. We all were looking to the West. 
-Excuse me, said Raniero after a long silence, are you two not hungry?- 
-We are, said Irene. Let’s stop our conversation here, and go to dinner at Irini’s restaurant-